UniVerso per Salone del Libro OFF – Incontro con Wole Soyinka
22.05.2023 h. 18:00
Aula Magna della Cavallerizza Reale
Nell’ambito del cartellone di eventi del Salone Internazionale del Libro OFF, l’evento diffuso che porta il Salone sul territorio della città, UniVerso, l’osservatorio permanente sulla contemporaneità dell’Università di Torino, propone l’incontro con il Premio Nobel per la letteratura Wole Soyinka.
Lunedì 22 maggio alle 18, nell’Aula Magna della Cavallerizza Reale, in occasione della presentazione del suo nuovo romanzo Cronache dalla terra dei più felici al mondo al Salone Internazionale del Libro, Wole Soyinka incontra il pubblico dialogando con Carmen Concilio, Professoressa Ordinaria di Letteratura inglese e postcoloniale dell’Università di Torino.
Wole Soyinka torna al romanzo con una meditazione satirica e irriverente, su come il potere e l’avidità possono corrompere l’anima di una nazione. Un romanzo che lancia un’accusa feroce contro la corruzione politica e sociale. Un richiamo potente, con le armi della letteratura, contro ogni abuso di potere.
Wole Soyinka è uno scrittore, poeta e drammaturgo nigeriano, primo intellettuale del suo continente a essere insignito del Premio Nobel per la Letteratura nel 1986. Soyinka ha pagato in prima persona la difesa delle proprie idee contro la tirannia in Nigeria: è stato incarcerato, condannato a morte e poi costretto all’esilio dalla dittatura militare di Sani Abacha. Tra le sue numerose opere tradotte in italiano, ricordiamo Il leone e la perla, Pazzi e specialisti, La morte e il cavaliere del re, Danza della foresta, La strada, Il raccolto di Kongi, Gli interpreti, Stagione di anomìa, L’uomo è morto, Aké. Gli anni dell’infanzia, Dell’Africa e Sul far del giorno.
Wole Soyinka
Cronache dalla terra dei più felici al mondo
La Nave di Teseo – Oceani Narrativa Straniera
Traduzione di Alessandra Di Maio
In una Nigeria immaginaria, un astuto imprenditore vende parti del corpo rubate dall’ospedale del dottor Menka per l’uso in pratiche rituali. Il dottor Menka condivide la macabra scoperta con il suo più vecchio amico del college e ingegnere, Duyole Pitan-Payne. Duyole sta per assumere un incarico prestigioso alle Nazioni Unite a New York, ma ora sembra che qualcuno sia determinato a ostacolarlo. Né il dottor Menka né Duyole sanno perché, né quanto sia vicino il nemico e quanto sia potente. Cronache dalla terra dei più felici al mondo è un romanzo che lancia un’accusa feroce di corruzione politica e sociale. Un richiamo potente, con le armi della letteratura, contro ogni abuso di potere.
“Una volta che incontri una voce del genere, non sarai mai più la stessa persona” Toni Morrison
“Uno degli scrittori più grandi del panorama letterario mondiale.” Chimamanda Ngozi Adichie
I protagonisti
Wole Soyinka
Scrittore e drammaturgo nigeriano di lingua inglese (n. Abeokuta 1934). Completati gli studî in Inghilterra, dalla fine degli anni Cinquanta portò in scena una lunga serie di opere teatrali (The swamp dwellers, 1958; The lion and the jewel, 1959; The dance of the forest, 1960; The trial of brother Jero, 1960), attuando, con la fusione di parola, gesto e musica, un recupero della tradizione rituale yoruba che raggiunge l'esito più felice in The road (1965). Dopo l'esperienza della guerra civile, in cui subì il carcere (1967-69), tornò al teatro con il dramma Madmen and specialist (1970) e una riscrittura delle Baccanti (The Bacchae of Euripides, 1973), perseguendo, con pari ricchezza immaginativa e potenza espressiva nel tragico come nel farsesco, un teatro sacrale, testimonianza del dramma dell'uomo (Death and the king's horseman, 1975; Opera wonyosi, 1980, adattamento dell'Opera da tre soldi di Brecht; A play of giants, 1984; Requiem for a futurologist, 1985). Un forte valore simbolico permea anche le raccolte di poesie (A shuttle in the crypt, 1971; Mandelas earth and other poems, 1989), i romanzi (The interpreters, 1965, trad. it. 1979; Season of anomy, 1973, trad. it. 1981), i libri autobiografici (The man died: prison notes, 1972, trad. it. 1986; Aké: the years of childhood, 1982, trad. it. 1984). Di grande acume critico i saggi di Myth. Literature and the African world (1975; trad. it. 1995) e Art, dialogue and outrage (1988). Tra i lavori più recenti: From Zia with love (1992); The beatification of Area boy (1995); King Baabu (2002); Samarkand and other markets I have known (2002); You must set forth at dawn: a memoir (2006, trad. it. 2007); New imperialisms (2010); Of Africa (2012; trad. it. 2015); Migrazioni - Migrations. La notte dei poeti afro-italiana (2016); Beyond aesthetics. Use, abuse, and dissonance in African art traditions (2020; trad. it. 2020); Chronicles from the land of the happiest people on Earth (2021). Premio Nobel per la letteratura nel 1986. (www.treccani.it)
Carmen Concilio
Professoressa ordinaria di Letteratura inglese e dei Paesi di lingua inglese al Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere e Culture Moderne dell’Università di Torino. Ha vinto il premio Canada-Italy Innovation 2021 per 'Covid-19 & US. Senior’s Letters to the Future. Testi, Memory Maps, mémoires au temps de la COVID'. È stata presidente dell’Associazione Italiana di Studi sulle Culture e Letterature in Inglese (www.aiscli.it) è componente del Direttivo dei docenti di Anglistica ANDA (www.anda.it). Recentemente ha pubblicato 'New Critical Pattern's in Postcolonial Discourse. Historical Traumas and Environmental Issues' (2012), 'Imagining Ageing. Representation of Age and Ageing in Anglophone Literature' (Transcript 2018). Ha co-edito 'Trees in Literatures and the Arts. Humanarboreal Perspectives in the Anthropocene' (2021). La sua ricerca comprende le letterature di Canada, Sudafrica, India, Australia e i Caraibi anglofoni; studi su: migrazione e diaspora, diritti umani e ambientali, fotografia, Digital Humanities e Urban Studies.