DRHA Exhibition – Mostra multimediale

10 - 17.09.2023

Palazzo del Rettorato

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DRHA Exhibition – Mostra multimediale

Dal 10 al 13 settembre, l’Università di Torino ospita la XXVII edizione del convegno internazionale Digital Research in Humanities and Art (DRHA) dedicata al tema Performing Cultural Heritage in the Digital Present. In occasione della conferenza, UniVerso, presenta un programma di undici installazioni digitali più un evento speciale, interamente allestito negli spazi del Palazzo del Rettorato. La mostra DRHA Exhibition offre ai visitatori la possibilità di fruire performance in VR (realtà virtuale), installazioni sonore e proiezioni video innovative, esperienze immersive e interattive coadiuvate da IA (Intelligenza Artificiale). Inoltre, in prima assoluta, verrà presentato l’ultimo lavoro di Factory42UnEarthled: The Beetle Storysviluppato in collaborazione con Meta Immersive Learning per ispirare le persone a rispettare, proteggere e ripristinare il pianeta.

Programma

SPECIAL EVENTCLAB

Factory42 presents “UnEarthed: The Beetle Story”

UnEarthed: The Beetle Story è stato creato da Factory 42 in collaborazione con Meta Immersive Learning. Progettato per ispirare le persone a rispettare, proteggere e ripristinare il pianeta, The Beetle Story fa parte di un’avventura a più storie, ambientata in Amazzonia e nella foresta nazionale di Tongass. Il giocatore è un nuovo assistente di ricerca che segue la “Professoressa” – il più grande esperto di biodiversità al mondo – per raccogliere informazioni e conoscere la biodiversità. La professoressa è interpretata da Indira Varma (Game of Thrones, HBO, Obi-Wan Kenobi, Disney +) e a guidarla è l’Ecobot Hazzi, un droide creato da lei stessa, e doppiato da Richard Ayoade (Soul, Pixar, The Mandalorian, Disney +).

VR PERFORMANCECORTILE DEL RETTORATO

Margherita Landi, Agnese Lanza (Portsmouth University)
“Peaceful Places” – VR Performance

C’è qualcosa che ci tocca tutti quando siamo in grado di lasciare andare le nostre resistenze e condividere un abbraccio. La pandemia ha distrutto la nostra fiducia in questo semplice atto. I ‘luoghi di pace’ sono gli spazi tra le nostre braccia. Possiamo imparare di nuovo ad abbracciarci? L’abbraccio è un gesto che tutti conosciamo e condividiamo fin dalla nascita. L’abbraccio ci costringe a confrontarci con le nostre vulnerabilità, a volte con il disagio della vicinanza, ma può anche aprire uno spazio temporale in cui possiamo concederci il lusso di rallentare e finalmente ascoltarci. Peaceful Places permette a tutti di trasformare il proprio stato emotivo in movimento, allenando l’empatia e il corpo all’abbraccio. Persone reali, con legami emotivi reali, guidano il movimento dei partecipanti condividendo la loro tenerezza, diventando personaggi archetipici in cui tutti possiamo identificarci.

SOUND AND VIDEO EXPERIENCES  – SALA BIANCA

Alaa Darwish (German University in Cairo) 
“Azman” – Video 

Azman è un gioco narrativo interattivo dedicato alla rivoluzione egiziana del 1919 contro l’occupazione britannica. Presentato qui come installazione video, introduce una delle rivoluzioni più significative della storia moderna dell’Egitto. Azman accompagna il giocatore in un viaggio a ritroso nel tempo, esplorando immagini, conoscendo importanti figure femministe della storia egiziana evidenziando il loro contributo alla politica e alla società. Azman permette ai giocatori di partecipare attivamente agli eventi critici della rivoluzione.

David Prior (Falmouth University)
“Of This Parish (Screening)” – Video

Of This Parish è un film-saggio che segue Sant’Antonio in un viaggio da un campanile di una chiesa fino all’ultimo punto dal quale si può ascoltare il suono delle campane. Il film è sia un ritratto sonoro della Parrocchia di Sul sia una riflessione sul mutevole ruolo delle campane nelle comunità rurali. Il video è stato girato in loco nella parrocchia di Sul e presenta la voce di Luís Costa, nativo nella regione e uno dei fondatori di Binaural/Nodar, l’organizzazione artistica che ha coprodotto il film con Liminal – uno studio di base nel Regno Unito che esplora il rapporto tra suono, spazio e ascolto.

Enrique Tabone (University of Salford – Digital Curation Lab)
“Prestorjha – Data Sonification (2023)” – Sound art (with video document)

Un lavoro auditivo intorno ai dati raccolti per il progetto di ricerca Naked Data, presentato da Enrique Tabone e Toni Sant al DRHA 2022. Progetto nato da una ricerca artistica intorno a statuette femminili preistoriche rinvenute a Malta, ha portato alla creazione di “Ninfa” un’installazione artistica alta 3 metri, apparsa originariamente come parte della mostra “Prestorjha” allo Spazju Kreattiv di La Valletta nel marzo/aprile 2023. A DRHA 2023, Tabone presenta un’installazione sonora accompagnata da un documento video e da tre modelli di Ninfa, ispirati al corpo dell’artista visto attraverso le intuizioni stilistiche fornite dalle figurine preistoriche. La sonificazione dei dati traduce gli elementi del corpo catturati nel set sviluppato dall’artista su Wikidata, così come raffigurati nella collezione dell’ Heritage di Malta. 

Tommaso Cherubini, Leonardo Cardinali, Luca Befera (MuTA Collective)
“Generative Symphony Project – Murazzi Variations II” – Sound installation

Il progetto mostra una prospettiva rinnovata dei Murazzi – l’importante centro culturale torinese composto da diverse sedi lungo gli argini in muratura del Po – mediata da fattori digitali ed elementi generativi. Si tratta di un’installazione audiovisiva in cui vengono raccolti e riprodotti materiali d’archivio. I dati visivi e sonori, relativi agli eventi artistici e culturali che si sono tenuti in quel luogo a partire dagli anni Ottanta, sono elaborati con algoritmi di machine learning. Attraverso le testimonianze dei protagonisti, l’installazione ripercorre l’evoluzione e il contesto dei Murazzi, a cui hanno partecipato artisti come Subsonica, Willie Peyote, Vinicio Capossela, Statuto, Linea 77, Africa Unite e The Winstons; allo stesso tempo, rivisita i contenuti audiovisivi attraverso gli imprevedibili output prodotti dall’intelligenza artificiale, proiettandoli nel futuro digitale verso cui la città si sta dirigendo.

IMMERSIVE EXPERIENCE – CLAB

Joan Karlen (Independent Artist) 
“My Father’s Song: Interaction Design Installation” – Interactive installation

La coreografa e media artist Joan Karlen invita alla partecipazione e all’inclusione attraverso i media digitali ampliando le modalità di comprensione delle intersezioni tra patrimonio tangibile e intangibile. L’installazione contrappone grandi proiezioni pubbliche a esperienze private e contenuti che stimolano la riflessione sulla grandezza della natura, degli elementi, dell’ascendenza e della generazione. 19 video vengono proiettati in cicli silenziosi di 16 minuti, rivelando una serie di storie visive modificate dall’interazione dei partecipanti. L’utente interagisce con una Kinect Xbox prendendo decisioni di editing in tempo reale – disegnando e sovrapponendo poesie in corsivo e in stampatello, cambiando le dimensioni del video e generando foglie animate dalla punta delle dita.  Durante ogni ciclo della installazione immersiva le scene appaiono in un ordine nuovo e randomizzato; l’opera non è mai la stessa due volte.

AI INTERACTIVE EXPERIENCE – SALA PRINCIPE D’ACAJA

Random Quark 
Theo Papatheodorou (Hong Kong University of Science and Technology), Jessica Wolpert (Goldsmiths University of London)
“Lights! Dance! Freeze!” – Interactive video installation

Lights! Dance! Freeze! è un’installazione sperimentale che esplora l’interazione whole-body tra esseri umani e macchine; i partecipanti sono invitati a usare tutto il corpo come strumento di interrogazione per esplorare il cinema musicale e di danza mentre le risposte vengono rielaborate visivamente per creare nuove narrazioni cinematografiche. Utilizzando una telecamera RGB, una tecnologia di tracciamento degli scheletri basata sull’apprendimento automatico e un sistema personalizzato di indicizzazione delle pose e dei film, i movimenti dell’utente vengono tracciati e restituiti in tempo reale come movenze provenienti da musical famosi, catalogati in un database di centinaia di migliaia di pose, selezionate analizzando 50 musical di epoche diverse, dal Mago di Oz del 1936 fino a La La Land del 2016. Quando i partecipanti muovono il corpo attivando diversi spezzoni di film di epoche diverse, costruiscono un nuovo montaggio personalizzato di storie, rompendo la narrazione lineare del materiale originale e ripensando efficacemente il tempo. I partecipanti diventano registi dello spazio virtuale e le star sullo schermo diventano le loro marionette, creando un’intima connessione tra il corpo reale e quello virtuale.

VR EXPERIENCES – SALA ATHENAEUM della Biblioteca Storica di Ateneo Arturo Graf

Zlatan Filipovic (American University of Sharjah)
“ReImagining the Past: VR Visitor Center Al-Jazirah Al Hamra” VR experience

Al-Jazirah Al-Hamra, nell’Emirato di Ras Al Khaimah, era un’isola di marea, un villaggio abitato fino alla formazione e all’unificazione degli Emirati Arabi Uniti e poi abbandonato nel 1971. Questo progetto mira a raccontare la sua storia come artefatto materiale della comunità che è confluita nella nuova federazione. Risalente ai tempi antichi dell’insediamento medievale di Julfar, oggi sito archeologico nei pressi di Ras al Khaimah, Al-Jazirah Al-Hamra si trova sulle rotte commerciali tra Asia ed Europa. Utilizzando le tecnologie della fotogrammetria e della videografia volumetrica basata sul tempo, questa presentazione esplora il potenziale della narrazione utilizzando l’estetica delle nuvole di punti 3D e le modalità di rappresentazione a maglia. Il documentario sperimentale e immersivo utilizza una serie di strategie di video capturing volumetrica e workflows di ricostruzione 3D che esplorano i limiti delle modalità di presentazione AR/VR.

John M Toenjes (UIUC – University of Illinois Urbana-Champaign)
“Gaining Cultural and Historical Dance Knowledge and Skill Sets through the VR Dance Application “Master Dancer” – VR experience

Master Dancer è un’avventura in realtà virtuale. Un’attività sviluppata come modello per imparare a conoscere personaggi storici attraverso la loro contestualizzazione, che implica l’interazione diretta con il loro avatar virtuale e l’esplorazione e l’apprendimento di alcuni aspetti del loro lavoro attraverso il gioco. Presenta Loïe Fuller, danzatrice e innovatrice teatrale attiva in Europa all’inizio del XX secolo, considerata la “nonna” del teatro-danza basato sulla tecnologia. 

Dopo aver creato un account presso una biglietteria virtuale, l’utente esplora la hall del teatro Folies-Bergère di Parigi, dove la Fuller si è fatta conoscere. Nell’atrio del teatro, l’utente può esplorare diversi contesti storici: una galleria di manifesti di spettacoli della Fuller realizzati da artisti come Toulouse-Lautrec, video di danze storiche della Fuller e dei suoi imitatori e una galleria fotografica di collaboratori e artisti che sono stati influenzati da lei, come il compositore Florent Schmitt e il poeta Stéphane Mallarmé. Tutti questi elementi funzionano nel mondo virtuale come marcatori, che portano all’incontro dell’utente con una Loïe Fuller virtuale parlante.

Ioulia Marouda, Adriana Parente (Ghent University)
“Odin Theatre: Entangling Practices” – VR experience

L’opera fa parte del progetto di ricerca “Practicing Odin Teatret Archive“, in fase di sviluppo presso l’Università di Ghend. Si tratta di una traslazione degli archivi analogici dell’Odin Theatre in un’esperienza XR. Il gruppo Odin Theatre da oltre sessant’anni studia e sviluppa tecniche e pratiche psicofisiche per la formazione degli attori. In questa opera d’arte interattiva realizzata per Oculus Quest 2, Marouda e Parente mostrano alcuni esercizi che rappresentano un processo di traduzione, attraverso l’estrazione delle qualità intrinseche di ciascuno di essi e la loro interpretazione in scenari di interazione. Il progetto esplora inoltre come un intreccio di esercizi possa rinegoziare il processo di apprendimento e creare spazio per nuovi modi di sperimentare la propria presenza scenica.

Ananya Rajoo (University of Galway)
“A Virtual Drift Through the Intersections of Tangible and Intangible Cultural Elements in the City of Galway” – Interactive installation

Il pubblico interagisce con una mappa digitale della città irlandese di Galway per esplorare il patrimonio culturale della città attraverso varie esperienze sensoriali. La mappa presenta luoghi evidenziati in cui lo spettatore può “fermarsi” e interagire con rappresentazioni digitali di elementi tangibili del patrimonio culturale (sentieri, archi, ecc.) e ascoltare elementi intangibili negli spazi pubblici, come storie (tradizioni, folklore, ecc.) o paesaggi sonori legati al luogo (il suono del fiume, il trambusto del mercato, i clacson delle barche, ecc.). Mentre le storie e i paesaggi sonori fungono da narrazione principale, in alcuni luoghi le immagini aggiungono un’esperienza di digital drifting attraverso gli spazi pubblici. Creando una sovrapposizione di prospettive: quella degli abitanti della città, quella dei turisti, quella degli artisti, quella degli storici locali e quella dei commercianti. Il pubblico può perdersi nei vicoli e negli angoli e riflettere sulla propria percezione dei luoghi, sulla propria esistenza e sul proprio ruolo negli spazi pubblici e sui modi in cui, consapevolmente e inconsapevolmente, contribuiamo all’evoluzione del patrimonio culturale delle nostre città.

Opening 
Domenica 10 settembre, Cortile del Rettorato, ore 18-19

Orari di visita
da lunedì 11 settembre a domenica 17 settembre, 10-13 e 15-18 secondo affluenza alle sale espositive

DRHA Exhibition presenta performance in realtà virtuale, installazioni sonore e proiezioni video, esperienze immersive e interattive basate sull'intelligenza artificiale

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